Palazzo Da Mula, l’isola di Murano porto di Venezia, archivio 2015
Il 2015, l’anno della mostra a palazzo, di una curatrice, del muletto dei giardini della biennale di Venezia che tampona con la sua unghia di ferro e del conseguente abbandono dopo 15 stagioni, dei due anelli scomparsi, del volo di Tangenze nella laguna, del rami secchi da tagliare anzi dell’albero intero.
2015, the year of the exhibition at the palace, of a curator, of he mule of the gardens of the Venice biennial that dabs with its iron nail and the consequent abandonment after 15 seasons, of the two missing rings, of the flight of Tangenze in the lagoon, of the dry branches to be cut rather than thew hole tree.
Della dedica ad una donna Veneziana, dell’entusiasmo, del sole che illuminava Venezia.
Of the dedication to a Venetian woman, of the enthusiasm, of the sun that illuminated Venice.
Una mostra a Venezia, in un isola quella di Murano, l’isola del vetro del Murano glass nel mondo. in quest’isola, un Palazzo Da Mula ad uso espositivo per incontri, riunioni, convegni che diventava dimora, con gli onori di casa di Lucia Cimarosti, quella stessa che mi visitava l’anno precedente nell’ atelier del VI open studio di banchina Molini e che mi invitava ad esporvi.
An exhibition in Venice, on an island that of Murano, the glass island of Murano glass in the world. on this island, a Palazzo Da Mula for exhibition use for meetings, meetings, conferences that became abode, with the honors of Lucia Cimarosti, the same one who visited me the previous year in the atelier of the 6th open studio of the quay Molini and that invited me to exhibit.
Alberto Zampieri con Lucia Cimarosti
Palazzo Aperto, una rassegna della municipalità di Venezia-Murano-Burano voluta per dare spazio e respiro alla cultura Veneziana in controtendenza ai super eventi, ai luoghi e fuori dalle tensioni tradizionali. Un ambiente franco, alternativo, un’occasione quindi per chi fino a quel momento viveva all’ombra, in sordina della Venezia del gran turismo, del “gran tour“.
Palazzo Open, a review of the municipality of Venice-Murano-Burano intended to give space and breath to Venetian culture in contrast to super events, places and out of traditional tensions. A frank, alternative environment, an opportunity for those who until then lived in the shadow, in silence of Venice of great tourism, of the “great tour”.
Le opere a posteriori eccessive, che da una taverna, salgono in furgone riempiendolo in calcolo matematico, prima questa poi quella…e non era l’inizio, la barca: quel mezzo galleggiante, adagiato sull’acqua e sempre in movimento. Comanda la barca! Sorry me but I need to put everything on boat and I can’t leave you to choose the sequency!
The works, in retrospect excessive that from a tavern, climb into the van filling it in mathematical calculation, first this then the one… and it wasn’t the beginning, the boat: that floating vehicle, lying on the water and always moving. Command the boat! Sorry me but I need to put everything on boat and I can’t leave you to choose the sequency!
in primo piano Alberto Zampieri e Giovanni Bettio, sul fondo Alberto Corte, nella Topa, direzione Palazzo Da Mula-Murano
Fu l’inizio del conflitto con le regole veneziane, mentre un colpo d’aria sulla via per Murano, faceva volare l’opera, appoggiata sopra le altre, di Tangenze in laguna. Per fortuna galleggiò, fosse affondata probabilmente l’avrei raggiunta.
t was the beginning of the conflict with the Venetian rules, while a blast on the way to Murano, made the work, leaningover the others, of Tangenze in the lagoon. Luckily she floated, if she had sunk I would probably have reached her.
Un viaggio difficile, un passaggio karmico, ormai ero dentro un viaggio sola andata ossia con scontato ritorno. Questo è stato l’evento, contro vento, contro l’actv che mi scioperava il giorno dell’inaugurazione ed io che surfavo tra un’onda e l’altra!
A difficult journey, a karmic passage, now I was in a one–way trip that is with a foregone return. This was the event, against the wind, against the actv that went on the day of the inauguration and I was surfing between waves!
Nella foto, “Yahooo”, scultura-installazione h.3 mt
Nell’isola del Gallo simbolo di Murano le cose succedevano. Le passeggiate belle per le calli veneziane, quasi a braccetto con una curatrice, la prima che incaricavo per l’allestimento di una mia mostra, Derna Defendi. Alla cura di Visioni dall’alto alla Defendi, si aggiungeva la gentile presenza di una sua cara amica, la Dott.ssa Nadia Fratter, per la presentazione della mostra il giorno dell’inaugurazione, le quali mi raggiungevano al Tiepolo’s apartment e durante il periodo d’infortunio del Muletto Killer, per un’intervista. Non vidi più Nadia fino al giorno inaugurale, li dove sarebbero bastati pochi minuti assieme di fronte qualche opera, per farmi il quadro. Venni sconcertato della sua capacità di lettura, colse l’essenza delle cose in un così breve tempo grazie all’ACTV, che durante il suo discorso pensavo che avrei potuto non aggiungere altro.
In the island of the Rooster symbol of Murano things happened. The beautiful walks for the Venetian calluses, almost arm in arm with a curator, the first one I commissioned for the setting up of my exhibition, Derna Defendi. In additionto the care of Visions from above at Defendi, there was also the kind presence of a dear friend, Dr. Nadia Fratter, for the presentation of the exhibition on the day of the inauguration, which joined me at Tiepolo’s apartment and during the periodof injury of the Muletto Killer, for an interview. I didn’t see Nadia again until the opening day, where it would take just afew minutes together in front of some opera, to get me the picture. I was baffled by his reading ability, he caught the essence of things in such a short time thanks to the ACTV, that during his speech I thought I might not add anything else.
Alberto Zampieri con Lucia Cimarosti e Nadia Fratter
Invece parlai delle donne, fonte di ispirazione del periodo veneziano. Nella stupenda Venezia, il viaggio della vita si arricchiva di squarci emotivi sepolti dal tempo che si risvegliavano improvvisi e inaspettati.
Instead I talked about women, a source of inspiration from theVenetian period. In beautiful Venice, the journey of life was enriched with emotional rifts buried by time that awoke suddenly and unexpected.
“Donna seduta con bastone” del 1999, “La femme d’argent” ritratto di donna dal vero del 2008
“Woman Sitting with a Stick” from 1999, “La femme d’argent” portrait of a woman from the real 2008
e “Le maisons de madame K, sventravano il gretto mettendo a nudo tutte le debolezze dell’essere cresciuto solo e distorto da se stesso. Maestre divine o semplicemente incaricate di intervenire nella vita dell’artista per arricchire di contenuto dell’opera raffreddata da concettualismi tipicamente maschili.
E come non citare le donne di Tangenze, compagne di quell’ultimo viaggio nell’atelier Zampieri di banchina Molini 14, donne ricche di creatività, di un intuito artistico talentuoso e spesso volubili, che trasformano le idee in concrete azioni gestualmente poetiche. Le prime loro e la prima personale, ad entrare attivamente nella creazione, che nel caso di Tangenze riguardava la performance artistica.
Un’arte senza donne è come un albero senza foglie, come un fiore senza petali.
Muse!
An art without women is like a tree without leaves, like aflower without petals. Muse!
Marjolaine Uscotti, Alberto Zampieri, Veronica Candreva in Tangenze
E il saggio sulla rappresentazione dell’inconscio scritto da Oliver Donadini, un’amico amante e profondo conoscitore delle arti del ‘900, ossessionato dalla letteratura, compositore di versi poetici, fotografo e video-maker. Versatile e sempre disponibile nel mettere a disposizione i propri mezzi per gli altri, dimostra quella rara generosità e irrefrenabile passione per le arti visive.
Non badando a spese, come nel più bello dei matrimoni raggiungemmo il Suisse Hotel dove passammo la piacevole serata.
Al ristorante le Maschere-Splendid-Suisse
-I ringraziamenti…
Quel gallo di vetro realizzato con la collaborazione di Corte Studio Glass, laboratorio di Alberto Corte, del fratello Claudio e architetto Giovanni Bettio per l’allestimento, di Giovanni Patalano per la grafica.
A Luigi Checchini del Minerva e alla direttrice di Palazzo Aperto Lucia Cimarosti.
A Derna Defendi per la cura di Visioni dall’Alto e Nadia Fratter.
All’archivio del comune di Venezia, per l’Album di Venezia.
Alla municipalità di Venezia-Murano-Burano
A Costanza Degani, per il piumaggio di Tangenze.
All’onnipresente fotografo e poeta Oliver Donadini.
Lucia Cimarosti, Alberto Zampieri. Derna Defendi
Nadia Fratter e Derna Defendi
Nella foto, Fabiola Rossi